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Costume e Società

Il GAL “Terre Locridee” protagonista al Salone del Gusto di Torino


Edil Merici

Dall’Ufficio Stampa GAL Terre Locridee

C’è stata anche una Calabria all’insegna della cultura e delle politiche alimentari al Salone Internazionale del Gusto Terra Madre svoltosi a Torino dal 22 al 26 settembre.
Cinque giornate dedicate al buon cibo, con l’edizione 2022 che ha scelto una parola d’ordine adattissima dopo i due anni funestati dal Covid-19: Rigenerazione. Sì, una vera e propria rinascita sociale improntata sulla transizione agroecologica che, nelle intenzioni degli organizzatori, può ripartire dal cibo migliorando le pratiche agricole, la produzione/distribuzione e le abitudini di consumo nelle grandi città come nei piccoli centri. E anche la nostra Calabria non poteva lasciarsi sfuggire questa occasione, con uno stand impostato non solo sulla promozione dell’agricoltura e della gastronomia, ma anche sulle peculiarità dei territori e le diverse culture presenti in essi, di pari passo con l’arte, la musica, la poesia e le esibizioni teatrali; al Salone, oltre alla Città Metropolitana di Reggio Calabria, i cuochi calabresi del progetto Alleanza Slow Food dei Cuochi.
Il Gruppo di Azione Locale Terre Locridee era presente con Ettore Lacopo, membro del Consiglio d’Amministrazione che ha portato i saluti del presidente Francesco Macrì, e ha voluto spiegare, nel corso di uno degli incontri culturali, le motivazioni della candidatura della Locride a Capitale Italiana della Cultura 2025: «La candidatura nasce dalla nostra storia culturale ed enogastronomica – ha esordito – che a sua volta emerge dalla consapevolezza delle fragilità che purtroppo abbiamo nel nostro territorio. Proprio per questo, un aspetto che ci ha rincuorato molto, quando fu proposta la candidatura, è stato l’aver ricevuto il sostegno dei 42 comuni della Locride, tutti coesi nel perseguire un unico obiettivo; tra i progetti che abbiamo concepito e sostenuto c’è quello di una scuola-laboratorio per portare avanti un binomio per noi importantissimo, quello cultura/agricoltura, senza dimenticare il turismo.
«Questi ultimi – ha aggiunto Lacopo – sono per noi gli assi strategici attraverso i quali la Locride, ma anche l’intera Calabria, possono svilupparsi sia per ciò che già possediamo sia per tutto quello che c’è ancora da valorizzare. Abbiamo iniziato nel 2019 e più andiamo avanti e più troviamo consenso da parte dei cittadini, che hanno acquisito negli anni una maggiore consapevolezza di poter fare da soli: è aumentata infatti la voglia di cambiare e di svilupparsi, molto lentamente, è vero, ma è stata proprio la lentezza a rafforzare la coscienza della volontà di cambiamento.
«C’è ancora la percezione molto disagevole di molti problemi atavici della nostra terra, come la malavita, ma tale sentore non è più asfissiante come in passato, non ci blocca più psicologicamente, in parole povere. Noi del GAL puntiamo a uno sviluppo che permetta ai nostri figli di restare a vivere sul proprio territorio, senza il bisogno di emigrare lontano per svolgere un qualsivoglia mestiere oppure per realizzarsi professionalmente, insomma vogliamo creare lavoro e reddito certi; inoltre, stiamo realizzando anche diversi laboratori di comunità in altrettanti centri della Locride per incrementare l’aggregazione e i centri d’ascolto, perché per noi la cultura è anche e soprattutto una questione di ascolto attivo del cittadino, un nuovo modo per far rigenerare la nostra terra. Oltre che nella promozione dell’agricoltura e della cultura, siamo stati molto impegnati anche nel distretto turistico della Locride per potenziare un’altra forma importante di crescita. Con maggiore determinazione e consapevolezza l’obiettivo si raggiunge sempre» ha poi chiosato.


Gedac

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