Cinque martiri di Gerace: lanciata una petizione per istituzionalizzarne il ricordo
Di Vito Pirruccio – Presidente dell’Associazione Museo della Scuola I Care!
Carissimi Soci e Amici di “I Care!”,
a seguito dell’ottima riuscita del 1º Corteo Storico dei Cinque Martiri di Gerace, come Associazione Museo della Scuola I Care! lanciamo una petizione rivolta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella veste di massima rappresentanza dell’Unità della Nazione.
Chi intende sottoscrivere la petizione deve cliccare qui e compilare il modulo all’uopo predisposto.
Vi invito a condividere il link sulla rete e a diffondere il messaggio di sostegno di cui all’oggetto.
Grazie per l’impegno e cordiali saluti.
La lettera inviata al Presidente della Repubblica
Al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Palazzo del Quirinale
Roma
E p.c
Al Presidente del Consiglio dei Ministri;
Al Ministro della Cultura;
Al Ministro della Pubblica istruzione;
Al Direttore del Museo del Risorgimento Italiano di Torino;
Al Presidente dell’Associazione Italiana Editori.
Signor Presidente della Repubblica,
ci rivolgiamo a Lei, nella Sua alta funzione di rappresentante della Nazione e dell’Unità dell’Italia, e facciamo appello alla Sua sensibilità di custode della Carta Costituzionale e dei principi di unità e pluralismo in essa contenuti, affinché il sacrificio dei 5 Martiri di Gerace, fucilati dai Borboni nella Piana di Gerace (RC) il 2 ottobre del 1847, abbia il meritato riconoscimento nel palinsesto espositivo del Museo del Risorgimento italiano.
A distanza di 175 anni, il sangue dei giovani liberali Pietro Mazzone, Michele Bello, Domenico Salvadori, Gaetano Ruffo e Rocco Verduci, apostoli e martiri dell’Unità d’Italia, reclama il giusto spazio di memoria tra quanti diedero la vita per l’Italia Unita e Indipendente.
In occasione dell’anniversario della fucilazione dei 5 Martiri di Gerace, come Associazione Museo della Scuola I Care!, unitamente al Comune di Gerace e a una nutrita rappresentanza di Associazioni e istituzioni culturali della Locride, abbiamo organizzato il 1º Corteo Storico dei Cinque Martiri di Gerace e l’occasione ci è gradita per appellarci a Lei, Signor Presidente, affinché valuti se meritevole di attenzione la nostra richiesta di:
- dedicare uno spazio nel palinsesto del Museo del Risorgimento di Torino all’impresa e al sacrificio dei Cinque Martiri di Gerace;
- portare all’attenzione della storiografia accademica e dell’editoria scolastica una parte di Risorgimento sconosciuto o, meglio, trascurato. Sta in questo colpevole oblio della descrizione storica il motivo per cui il sacrificio dei Cinque Martiri di Gerace, a distanza di 175, non trova, ancora, collocazione nei programmi di Storia in uso nei manuali scolastici e universitari;
- valutare il reinserimento nel Canto degli Italiani della strofa originaria dedicata alle donne proposta e successivamente rimossa dallo stesso Goffredo Mameli: «Tessete o donzelle/bandiere e coccarde/fa l’alme gagliarde/l’invito d’amor». Una strofa naturalmente da riadattare nel suo significato figurato ai ruoli assunti dalle donne nell’ampio arco temporale di storia nazionale che va dalle lotte risorgimentali a oggi e per segnare e riconoscere l’immenso lavoro di conquiste politico/sociali/economico/culturali intrecciato/tessuto dalle italiane per portare ad Unità il Paese e completare il processo democratico della Nazione.
Siamo certi, Signor Presidente, di trovare in Lei, garante della Carta Costituzionale e dell’Unità d’Italia, anche il custode della nostra memoria storica, sulla quale si regge l’impianto del Paese e del nostro sistema democratico.
Con i doverosi sensi di riconoscenza e fiducia.