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Attualità

Le attività dei Carabinieri per arginare il fenomeno della violenza contro le donne


GRF

In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Arma dei Carabinieri ha organizzato una campagna di sensibilizzazione articolata su tante iniziative diverse, che hanno tutte un solo filo conduttore: dire “No!” e “Mettere un punto” a qualsiasi forma di comportamento violento (sia fisico che psicologico) contro le donne. Le tante iniziative (che hanno coinvolto i media tradizionali, il web e i social) hanno anche un altro obiettivo fondamentale: quello di convincere tutte le donne che subiscono maltrattamenti o vessazioni di qualsiasi tipo a denunciare con fiducia ai Carabinieri. Non è giusto subire violenze o privazioni della propria dignità neanche all’interno delle mura domestiche, quando l’autore è una persona cara. È per questo che l’Arma punta a far diminuire il numero dei cosiddetti reati sommersi, spronando le vittime a muovere il primo passo verso la libertà: sporgere denuncia.
Anche quest’anno tante caserme si illuminano di arancione in adesione alla campagna internazionale Orange the World come segnale tangibile dell’assoluta attenzione e priorità dell’Arma a invogliare le donne vittime di violenze a denunciare. Nonostante la crisi energetica, l’Arma non ha voluto rinunciare a questo forte segnale simbolico e lo ha fatto (questo è bene sottolinearlo) senza aumentare i consumi energetici con nuove illuminazioni, ma semplicemente usando quelle già attive.
Le stazioni ferroviarie, luogo simbolo di partenze e magari anche di ripartenze dopo brutte esperienze, sono state scelte quest’anno come spazi per dare visibilità a questi progetti. Viaggiatori, pendolari, giovani coppie di innamorati e studenti avranno modo di soffermarsi qualche istante sulle tante iniziative per questo 25 novembre.
È questa l’occasione giusta anche per ricordare che questo triste fenomeno si combatte anzitutto formando uomini e donne rispettosi della legalità. Questa sfida comincia da lontano, tra i banchi di scuola, quando si forma la cultura ma soprattutto la coscienza dei cittadini del futuro. In tale ottica, i Carabinieri hanno deciso di puntare sulla creatività proprio degli studenti, coinvolgendoli in un progetto a livello nazionale.
In particolare, i ragazzi dell’Istituto Tecnico Superiore Vaccarini di Catania hanno realizzato per l’Arma un una fotografia (diffusa via social) e un breve video contro la violenza di genere, che verrà trasmesso sui social istituzionali e – gratuitamente – su 1200 schermi presenti in 125 stazioni ferroviarie, nonché sul pannello multimediale posto sull’apice della Stazione Cadorna a Milano, nell’omonima piazza. Gli studenti dell’ITS Musatti di Dolo (VE), invece, hanno realizzato una fotografia (diffusa sulla rete) e un logo pubblicitario che è diventato parte integrante di una videografica (che verrà diffusa sui canali social dell’Arma) nella quale la rappresentazione virtuale di un Carabiniere donna mette in guardia sui comportamenti che costituiscono forme di violenza e che spesso si ha la tendenza a sottovalutare.
Per l’occasione un’ altra immagine evocativa è stata realizzata in proprio dall’Arma e verrà visualizzata (gratuitamente) nelle grandi Stazioni Ferroviarie e a bordo delle carrozze dei treni Freccia della Società per Azioni Trenitalia, sugli schermi degli autogrill e dei centri servizi della rete dell’SpA Autostrade per l’Italia e Brescia/Padova, negli aeroporti di Roma (Fiumicino e Ciampino), Milano (Malpensa e Linate) nonché Venezia, Treviso, Verona e su alcuni cartelloni pubblicitari e maxischermi a led ubicati nelle località più prestigiose di Roma e Milano nonché sullo spazio espositivo presente sulla facciata della caserma Acqua, sede del Comando della Legione Lazio in Piazza del Popolo a Roma.
Quest’anno, in collaborazione con Radio Rai, è stato realizzato un podcast che sarà messo in onda proprio nella giornata odierna su Rai play sound e sul sito dell’Arma, con rilanci sui social istituzionali. Il Podcast conterrà un estratto di un intervento del Comandante Generale Teo Luzi e del Presidente del 1522 Elisa Ercoli.Sul sito sito dell’Arma, inoltre, è stata dedicata un’intera area tematica al codice rosso, nella quale è possibile trovare tante informazioni utili su atti persecutori, bullismo, cyberbullismo, maltrattamenti, revenge porn, violenza sessuale e simili. Nell’area tematica è possibile trovare anche il Violenzametro un test di autovalutazione, elaborato dal Reparto Analisi Criminologiche del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche, per rilevare i segnali del livello di violenza di genere subita in un rapporto di coppia. Contiene consigli utili per chiedere supporto e aiuto in base al livello di violenza riscontrata ed è raggiungibile cliccando qui. Per far fronte a questa dolorosa piaga sociale, queste iniziative sono preziose ma, da sole, non bastano. Per questo la Benemerita si è dotata di tanti strumenti, il primo dei quali è la Sezione Atti Persecutori del RIS. Questa Sezione svolge attività di studio e analisi del fenomeno, elaborando valutazioni sui fattori di rischio in favore dei reparti operanti, e programmi di formazione del personale. Tra i progetti più importanti troviamo il prontuario operativo, un documento riepilogativo delle migliori pratiche adottate nella gestione dei casi. Fondamentali sono i corsi basici e specialistici sul tema della persecuzione, a favore di Ufficiali dell’Arma in servizio presso i reparti investigativi, nonché di tutti i Comandanti di Compagnia, Tenenza e Stazione.
A questo si aggiunge, sin dal 2014, la Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere, strutturata su ufficiali di polizia giudiziaria (Marescialli e Brigadieri) inseriti nell’ambito delle articolazioni investigative territoriali e formati presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative, con specifici corsi. A oggi ne sono stati svolti complessivamente 27, che hanno consentito di formare oltre 550 unità, operanti sul territorio nazionale.
In questo delicato ambito, è importante ricordare anche l’Accordo tra i Ministri della Difesa e per le Pari Opportunità, cui è seguito il rinnovo della collaborazione tra il DPO e l’Arma, tutt’ora vigente. Questi accordi hanno consentito alla Sezione Atti Persecutori di occuparsi dello sviluppo di attività di ricerca e analisi, nonché della formazione del personale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e degli operatori del numero di pubblica utilità 1522, linea di supporto per la violenza e le persecuzioni. Non meno importante è l’impegno che è scaturito dall’accordo di sensibilizzazione in favore delle scuole, alle quali è stato dedicato un ciclo di formazione di 40 giornate. Su richiesta del DPO, inoltre, è stata effettuata la mappatura dei Centri Antiviolenza presenti sul territorio nazionale, al fine di verificare l’effettiva esistenza e operatività delle strutture attive nell’ambito dell’assistenza alle vittime.
L’Arma ha anche collaborato, quale rappresentante del Ministero della Difesa:

  • al Tavolo Interministeriale, istituito nel 2013, per l’elaborazione del Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere adottato nel luglio 2015 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri;
  • all’Osservatorio Nazionale sulla violenza, i cui lavori hanno portato alla redazione del Piano Strategico Nazionale sulla violenza maschile contro le donne (2017-2020), approvato nella riunione del Consiglio dei Ministri del 23 novembre 2017, e delle Linee guida nazionali per le aziende sanitarie e ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio/sanitaria alle donne vittime di violenza, adottate con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 novembre 2017.

Sul piano delle collaborazioni interistituzionali, sul territorio nazionale sono state siglate numerose intese tra Procure della Repubblica, Prefetture, Forze di polizia, Ospedali e Centri antiviolenza, che vedono tutte la partecipazione dell’Arma.
Si sottolinea, inoltre, il progetto avviato con Soroptimist International d’Italia, denominato Una stanza tutta per sé, consistente nell’allestimento, all’interno di Caserme dell’Arma, di locali idonei all’ascolto protetto di donne vittime di violenza. Un progetto che ha consentito di allestire a oggi 155 stanze su tutto il territorio nazionale che permettono ogni giorno di accogliere in un ambiente confortevole e meno istituzionale le vittime di abusi. Inoltre, Soroptimist ha fornito 37 attrezzature per la videoregistrazione ad altrettanti Comandi dell’Arma, da utilizzare nelle fasi di ricezione delle querele o nelle attività di escussione.
Nell’ambito delle iniziative di questo 25 novembre, l’Arma dei Carabinieri, insieme a Fondazione Vodafone Italia e Soroptimist annunceranno l’avvio di Mobile Angel, un progetto pilota che prevede (a Torino, Milano e Napoli) la consegna di un dispositivo a 45 donne vittime di maltrattamenti. Il dispositivo con un sistema di allarme permetterà di attivare le Centrali Operative dell’Arma, permettendo così di intervenire tempestivamente.
Infine, l’Arma ha partecipato, con la Polizia di Stato, alla realizzazione del sistema Scudo, una banca dati dedicata, volta a fornire agli operatori, nell’immediatezza degli interventi, un quadro informativo completo su eventi pregressi e soggetti coinvolti.
L’impegno quotidiano degli uomini e le donne dell’Arma è innanzitutto finalizzato a evitare che si verifichino ulteriori femminicidi, ma ci sono altri reati apparentemente meno gravi che insidiano quotidianamente le donne. Un esempio è il fenomeno comunemente denominato stalking, che è ricondotto ai reati di atti persecutori (articolo 612 bis del Codice Penale), nonché i casi di maltrattamenti in famiglia (art. 572 del CP) e percosse (art. 581 del CP), con vittima donna.
L’Arma dei Carabinieri, anche nel corso del 2021 e nei primi dieci mesi del corrente anno ha continuato a focalizzare il proprio impegno per poter contrastare tali crimini.
Nel 2021, da gennaio a ottobre, i delitti perseguiti dall’Arma con riferimento agli atti persecutori sono stati 16.549 e con riguardo ai primi dieci mesi del 2022, i Reparti Carabinieri hanno perseguito 13.744 atti persecutori.
Per quanto attiene ai maltrattamenti in famiglia, nel 2021, da gennaio a ottobre, i delitti perseguiti sono 20.637. Con riferimento al periodo gennaio/ottobre dell’anno in corso, i Reparti Arma hanno perseguito 18.833 maltrattamenti in famiglia.
Infatti, lo scorso anno, da gennaio a ottobre, sono state tratte in arresto 1.393 persone per reati connessi con gli atti persecutori, mentre nei primi dieci mesi dell’anno in corso gli arresti sono stati 1.452.
Analogamente, per i maltrattamenti in famiglia, nel 2021, da gennaio a ottobre, sono stati arrestati 2.662 soggetti. Nel periodo gennaio/ottobre del 2022 le persone tratte in arresto per maltrattamenti in famiglia sono state 2.852.
Nel 2021, da gennaio a ottobre, per reati di violenza sessuale, l’attività istituzionale condotta ha consentito di trarre in arresto 876 persone, mentre nei primi dieci mesi del 2022, gli arresti sono stati 909.


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