ADVST
ArteCostume e SocietàCronaca

San Fili: il “Castello” dei Lamberti a Stignano


Edil Merici

Di Silvia Turello

Una struttura visibile dalla strada, la Statale 106, quel taglio netto e scuro che divide la spiaggia dalle colline verdi che cambiano colore al variare delle stagioni. Verdi in inverno, sullo sfondo un cielo plumbleo o azzurro, giallo ocra in estate. Una zona periferica, prevalentemente lussureggiante e poco abitata, una zona di passaggio attorno alla quale, a sinistra, si estendono distese argillose e, a destra, l’azzurro intenso del mare, poco dopo il faro di Punta Stilo. Storicamente e mitologicamente, si tratta di un punto strategico perché proprio qui, venne fondata l’antica Kaulonia, una città importante sia perché si trovava esattamente a metà tra Locri Epizephiri e Sibari sia perché aveva un impianto termale considerato molto importante e di cui si è già parlato in precedenza, ma anche perché era l’unica città della magna Grecia in Calabria a battere autonomamente moneta in argento grazie al più grande giacimento di ferro dell’Italia meridionale. Questa informazione sarà importante più avanti per ricostruire la storia del Castello di San Fili.
Una terra quindi, anticamente ricca di risorse, ideale per la fondazione di una città e per viverci, come più volte ampiamente dimostrato fin dai tempi antichi.
Il motivo per cui ho deciso di parlare del Castello è il modo eccezionale con cui la struttura e il luogo si prestano come set fotografici suggestivi e unici oltre che ben conservati, e il luogo in sé, che oltre a provenire da tempi lontani, ha restituito un’architettura storica inserita in un paesaggio unico che rende il luogo davvero particolare, non ripetuto in altre zone della Calabria.
Il castello, così definito dagli abitanti del luogo e dai forestieri per la sua forma che ricorda quella di una fortezza militare, presenta un impianto planimetrico unico in Calabria e è facile confonderlo con un’architettura difensiva, a metà fra un castello e una torretta di osservazione. Originariamente viene da pensare che fosse stato concepito per quello, e anche il sito di costruzione, in cima a una collina al centro di un vasto spiazzo, lo suggerisce. Tuttavia le ricerche dimostrano che potrebbe essere stato per due secoli un casino, ovvero una casa signorile utilizzata per la caccia e lo svago, ingrandendosi col tempo con l’aggiunta di una masseria e un frantoio che è ancora presente col marchio di fabbrica bene in vista.
Per arrivare al castello di San Fili occorre imboccare una strada a tratti sterrata, a tratti dissestata, ma non impraticabile. Il sentiero giusto da percorrere è indicato sulla strada, ma anche il Castello è ben visibile. Alcuni tornanti portano direttamente a una salita che lascia pensare che una delle colline sia stata spianata per fare spazio a una serie di costruzioni disseminate intorno, alcune di recente costruzione, altre più datate. Lo si può vedere dal materiale di costruzione.
Rispettivamente, prima del castello, vi sono una costruzione in cemento armato a due piani con pavimento in piastrelle marroni e stanze anche esse piastrellati, balconi ormai arrugginiti e infissi mancanti e non è chiaro se perché mai montati perché mai completato in tutte le sue parti, o rubati in un secondo momento, che doveva ospitare degli uffici al piano terra e un appartamento al piano superiore, in parte vandalizzato e totalmente privo di arredi; una costruzione in pietra e mattoni quasi completamente coperta di vegetazione con un frantoio antico che reca la scritta Società Veraci Firenze, una società che produceva impianti oleari dal 1810 e molto nota in Toscana; una struttura voltata in pietra e mattoni che lascia pensare che si trattasse di una sorta di cantina; un brandello di muro che una volta doveva essere una torretta, con l’interno intonacato e con ancora le buche pontaie, relativamente alto, recante uno stemma. È presente persino una chiesetta, con un altare spoglio, un pavimento di cotto, il filo di un impianto che pende dal soffitto privo di lampadario, il che dà l’impressione che non sia mai stato completato. Tutto insomma, lascia presagire che le costruzioni non siano state realizzate nello stesso periodo, ma che siano invece state pensate ed edificate in momenti diversi e per diverse attività, probabilmente per la crescita della stessa o per la voglia di espansione in vista del futuro. In altezza, il castello si trova più in alto rispetto a tutte le altre costruzioni presenti, probabilmente sia per rilevanza sia perché doveva essere visibile da lontano.


GRF

Redazione

Redazione è il nome sotto il quale voi lettori avrete la possibilità di trovare quotidianamente aggiornamenti provenienti dagli Uffici Stampa delle Forze dell’Ordine, degli Enti Amministrativi locali e sovraordinati, delle associazioni operanti sul territorio e persino dei professionisti che sceglieranno le pagine del nostro quotidiano online per aiutarvi ad avere maggiore familiarità con gli aspetti più complessi della nostra realtà sociale. Un’interfaccia che vi aiuterà a rimanere costantemente aggiornati su ciò che vi circonda e vi darà gli strumenti per interpretare al meglio il nostro tempo così complesso.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button