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Il botta e risposta che inaugura la campagna elettorale di Locri

Pensieri, parole, opere… e opinioni

Non me ne voglia il resto della Locride, ma anche oggi parleremo di Locri e della strada che ci sta conducendo al rinnovo delle cariche istituzionali cittadine.
Devo ammetterlo, la mosse e contromosse politiche che stanno cominciando a delinearsi nella città di Nosside e Zaleuco mi stanno appassionando (complice sicuramente di essere un fiero cittadino locrese da ormai più di un lustro), tanto più che, con la recente conferenza stampa di Tutti per Locri, su alcune delle strategie approntate negli scorsi mesi è finalmente stato sfilato il velo di Maya.
In particolare mi riferisco alla vicenda che ha avuto per protagonista Comunità solidale e il suo tentativo di trovare un accordo con altre forze politiche cittadine sulla candidatura a sindaco di Alfredo Cappuccio. Ora, considerato il trascorso di Cappuccio, c’era probabilmente da intuire (e io ammetto candidamente di non averlo fatto) che il primo tentativo di alleanza di questa compagine sarebbe stato quello con il movimento che costituisce la maggioranza in Consiglio Comunale, eppure, per come veniva posta la questione, questa comunione di intenti tra Tutti per Locri e Comunità solidale pareva tutt’altro che scontata, tanto che il sottoscritto (e non solo) aveva erroneamente pensato che Cappuccio fosse uno dei secessionisti della crisi che ha destabilizzato la maggioranza ormai tre anni fa. A dirimere la questione, con la pungente pacatezza a cui ci ha abituato nei suoi anni da primo cittadino di Locri, ci ha pensato l’assessore regionale alle politiche del lavoro Giovanni Calabrese, che ai giornalisti ha dichiarato, cito testualmente, «qualcuno ha cercato di assegnare ad Cappuccio un’appartenenza diversa mai esistita; qualcuno ha giocato a fare confusione in questo percorso di possibili alleanze». Come a dire che non tutte le strette di mano sono tutte alleanze e che io sarò pure scemo, ma fino a un certo punto…
Se la lista Tutti per Locri è riuscita a bruciare tutti sul tempo, mettendo in forte imbarazzo chi sosteneva le difficoltà della maggioranza di comporre una lista e trasmettendo un senso di invidiabile solidità, altrettanta capacità comunicativa, dobbiamo ammetterlo, è stata dimostrata da Raffaele Sainato che, nel primo vero e proprio botta e risposta politico della stagione elettorale, ha indetto una conferenza stampa trasmessa sui suoi canali social esattamente 24 ore dopo quella indetta dai suoi storici alleati per ufficializzare anche lui la propria candidatura a sindaco. La conferenza stampa di Sainato è stata ideata in funzione di quella di Tutti per Locri (e non si pensi che questo le tolga dignità politica, anzi…) tant’è che i punti sui quali si è concentrato Sainato sono esattamente gli stessi sui quali si è soffermato il suo avversario Giuseppe Fontana (Sogert, Cimitero, opere pubbliche), è stato ricostruito il percorso di ideazione delle lista facendo riferimento a una dialettica costante con vari gruppi politici senza tuttavia fare i nomi di alleati e candidati ed si è tornati sulla crisi di maggioranza del 2018. Proprio tale punto ha permesso al candidato a sindaco di Con Senso Civico Per Locri (questo il nome del movimento) di parlare di continuità in virtù del fatto che Sainato ha più volte avuto modo di rimarcare di non voler disconoscere il lavoro svolto in seno alla maggioranza fino a quando ne ha fatto parte. Una velata captatio benevolentie nei confronti dell’elettorato che, magari, non è troppo propenso a esprimere una preferenza per la maggioranza uscente ma teme che uno stravolgimento del registro gestionale possa riservare albe molto meno luminose alla città. Una mossa da vero maestro della dialettica, anche solo per il fatto di celare il pericolo di trasmettere il messaggio che il programma politico possa rivelarsi una sorta di minestra riscaldata. A proposito di programma, Sainato si è sbottonato decisamente meno rispetto ai suoi avversari diretti, ma ha promesso al contempo soluzioni innovative alle tante problematiche (soprattutto finanziarie) dell’ente, che non dubitiamo possa riuscire a trovare vista la sua invidiabile esperienza in materia.
Il prologo di questa campagna elettorale si è concluso con un tentativo di minare la solidità propagandata da Tutti per Locri ritornando brevemente sulla questione alleanze e sull’affaire Cappuccio, un modo elegante per sottolineare la sua conoscenza della dinamiche interne al movimento e la sua potenziale capacità di minarne la credibilità.
Se poi questa strategia si rivelerà efficace è un altro paio di maniche, ma intanto possiamo affermare con certezza che, a partire dalle 12:00 del 15 aprile, dopo i colpi utili a sondare il terreno che sono stati inferti in queste ultime ore, sarà questo il registro tenuto dai concorrenti…


GRF

Jacopo Giuca

Nato a Novara in una buia e tempestosa notte del giugno del 1989, ha trascorso la sua infanzia in Piemonte sentendo di dover fare ritorno al meridione dei suoi avi. Laureatosi in filosofia e comunicazione, ha trovato l’occasione di lasciarsi il nord alle spalle quando ha conosciuto la sua compagna, di Locri, alla volta del quale sono partiti in una altra notte buia e tempestosa, questa volta di novembre, nel 2014. Qui ha declinato la sua preparazione nella carriera giornalistica ed è sempre qui che sogna di trascorrere la vecchiaia scrivendo libri al cospetto del mare.

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