Di Massimo Pedullà
Vorrei
che di me scomparissero
le orme
che la cruda terra
o il mare
inghiottisse
le spoglie,
che la mia anima
potesse ondular,
piegare,
prendendo le forme più pure,
schegge
filanti nell’aria
frammenti di luce
non cadenti.
Assaporare la libertà
degli spazi chiusi,
frantumare le porte
del chiuso dolore.
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