Venerdì a Gerace l’inaugurazione della mostra “Cretae Pictae 2”

Gerace è da annoverare tra i centri di produzione ceramica più importanti della Calabria. Nel corso del Cinquecento, i vasai di Gerace si lanciano nella tecnica dell’arte della maiolica, aiutati dalla grande qualità dell’argilla. Gabriele Barrio, autore del De antiquitate et situ Calabriae, attesta che già intorno al 1570, a Gerace, si producevano vasi nobili, cioè in maiolica. Nel 1617, lacovo Cefalìvolle consacra il suo nome alla Storia lasciando la propria firma su una serie di vasi prodotti nella sua bottega impiantata a Gerace, nel Borgo maggiore, ormai abbastanza nota da captare l’attenzione dei Cavalieri di Malta, rettori del Grande Ospedale di Messina. Una tradizione in auge per più di due secoli che poi scompare lasciando spazio ad altri centri di produzione. Da qui l’idea  di far nascere nella Cittadella Vescovile di Gerace un museo che potesse raccontare questa straordinaria storia attraverso una sinergica collaborazione tra la Diocesi di Locri-Gerace, il Comune di Gerace e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, con una prima esposizione di 14 Maioliche e reperti di collezione pubblica e privata. Un nucleo di preziosi manufatti, presenti nei più importanti musei d’Europa, che per la prima volta raccontano nel loro luogo di produzione un momento importante della storia di Gerace e della Calabria.
Venerdì 22 settembre, alle ore 16:30, presso la Sala Blu della Cittadella Vescovile di Gerace, si svolgerà l’inaugurazione della mostra Cretae Pictae 2: Maioliche di Gerace dal XVI al XVIII secolo per il costituendo Museo della Ceramica di Gerace a cura di Monica de Marco, Vincenzo Cataldo e Sante Guido.