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La delicata armonia dello Sposalizio della Vergine

Edil Merici

Di Valentina Mazzaferro

Raffaello Sanzio, pittore, punta di diamante del rinascimento, interprete audace del bello estetico e precursore del manierisimo e del recupero dell’arte romana, è autore del meraviglioso dipinto dello Sposalizio della Vergine.
Lo sposalizio della Vergine è un dipinto a olio su tavola realizzato per la chiesa di San Francesco di città del Castello, provincia di Perugia, Umbria, conservato attualmente alla pinacoteca di Brera di Milano. È firmato dal pittore nella parte centrale del monumento rappresentato alle spalle dei personaggi.
Il dipinto fu commissionato da un’aristocratica famiglia Albizzini, la scena centrale cattura lo sguardo privilegiato dell’osservatore che assiste in modo silenzioso allo sposalizio di Maria e Giuseppe, che avviene in primo piano con al centro la figura del sacerdote che sostiene le mani di entrambi i coniugi e officia alla funzione religiosa.
La rappresentazione figurativa aderisce al’inconografia tradizionale che presenta Maria al lato sinistro vicino ad altre figure femminili e San Giuseppe al lato destro, a cui segue un piccolo gruppo di uomini tra cui spicca una figura di un giovane che indossa un maglia grigiastra e una pantacalza di colore rosso intento a spezzare il ramo secco da cui non erano nati fiori che ha determinato una scelta diversa del pretendente che doveva sposare Maria, donna cresciuta in modo casto, che sarebbe andata in sposa all’uomo a cui sarebbe fiorito il ramo come riportato dalle scritture dei Vangeli Apocrifi.
Non casuale e particolare la disposizione dei personaggi in primo piano che appaiono rappresentanti in modalità naturali con una grande varietà di pose resa più armonica ed efficace dalla stesura del colore cospicuo che suscita un’atmosfera delicata dalle sfumature di colore delicato e tenue.
Il dipinto si muove in uno sfondo di una piazza lastricata a quadri e da un’edificio religioso di pianta centrale, ovvero un tempio al culmine della gradinata a cui si aggiunge un profondo senso di quotidianità donato dalle figure che popolano la piazza e che scandiscono lo spazio per le loro figure ridimensionate e scalate.
Evidente il contesto urbinate di provenienza del pittore che consente di legare tutti gli elementi architettonici in un preciso ordine gerarchico che mira a realizzare dei dipinti con strutture architettoniche dettagliate come gli archi a tutto sesto e le colonne ioniche e il portico incorniciato da una serie di volute che allude a un profondo senso della realtà.
Musica adatta per un evento religioso di tale portata come l’unione al matrimonio: Suonatore di Flauto, Francesco De Gregori.

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