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Cronaca

Carabinieri: un divieto di avvicinamento, 10 denunce e l’aiuto a un cittadino in difficoltà

Continuano le attività di controllo del territorio da parte dei Carabinieri dell’area metropolitana di Reggio Calabria che, negli ultimi giorni, hanno emanato un divieto di avvicinamento per maltrattamenti, denunciato 10 persona e a seguito di controlli negli opifici e donato dei farmaci a una persona in difficoltà.

Divieto di avvicinamento per marocchino che ha insultato e picchiato la moglie per 18 anni

I Carabinieri della Compagnia di Taurianova hanno dato esecuzione alla misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palmi su richiesta della Procura nei riguardi di un 48enne, indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia.
La donna, anch’ella di origini marocchine, dopo l’ennesima aggressione e al culmine dell’esasperazione, si è rivolta ai militari dell’Arma per chiedere aiuto, denunciando le condotte violente poste in essere dal marito nei suoi confronti da circa vent’anni: l’uomo, sovente in stato di escandescenza, dopo averla insultata, l’avrebbe più volte aggredita fisicamente, stringendole le mani intorno al collo e impedendole di uscire di casa.
In seguito ai fatti denunciati dalla vittima, i Carabinieri della Stazione di Cittanova, dopo aver ascoltato attentamente la persona offesa raccogliendo ogni elemento utile a circostanziare nel dettaglio i fatti esposti, hanno inviato la comunicazione di notizia di reato alla Procura della Repubblica di Palmi che, sulla scorta di un grave compendio indiziario a carico dell’uomo, ha richiesto al GIP del locale Tribunale l’emissione di adeguata misura cautelare.
L’uomo dovrà mantenere adesso una distanza non inferiore a 500 metri dalla moglie, astenendosi dal comunicare con lei con qualsiasi mezzo.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per l’indagato vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva.

10 denunce in seguito di controlli effettuati presso gli opifici

Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo, unitamente al locale personale del Nucleo Carabinieri Forestale di Melito Porto Salvo e del Nucleo Carabinieri Parco di Bagaladi, hanno deferito in stato di libertà 10 persone titolari di opifici oleari presenti nei comuni di Montebello Jonico, San Lorenzo e Bagaladi per reati in materia ambientale. L’attività, in particolare, ha consentito di accertare sul posto lo smaltimento illecito di rifiuti prodotti dalla lavorazione delle olive, lo spandimento delle acque di vegetazione in assenza dell’autorizzazione unica ambientale, nonché lo svolgimento della suddetta attività produttiva in assenza della documentazione previsionale di impatto acustico redatta da un tecnico competente in materia di acustica ambientale con contestuale sottoposizione a sequestro preventivo di alcuni dei siti controllati. Tale attività è stata resa possibile grazie a una consolidata sinergia tra l’Organizzazione Territoriale e quella Forestale dell’Arma, che ha evidenziato, ancora una volta, la sensibilità e l’attenzione con cui vengono svolti i servizi di prevenzione e repressione a difesa dell’ambiente attraverso anche la non comune competenza espressa dal comparto Forestale che si conferma sempre più vera eccellenza nell’attività di polizia ambientale.
A ogni modo, i procedimenti penali sono attualmente pendenti in fase di indagini e l’effettiva responsabilità delle persone deferite sarà vagliata nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte a indagine.

Non può produrre le medicine alla madre: i Carabinieri acquistano i farmaci e glieli donano

È la sera di Capodanno, quando giunge alla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Reggio Calabria la chiamata di un uomo che, dichiarando di versare in serie difficoltà economiche, riferiva di non avere le possibilità di acquistare dei farmaci regolarmente prescritti per la propria madre malata. Dal tono apprensivo con cui l’uomo comunicava il proprio disagio, l’operatore della centrale non ha perso un istante, e ha inviato una pattuglia dell’Arma a casa dell’uomo per constatare la situazione.
I militari dell’Arma, giunti dopo poco a casa e spinti da un profondo spirito di solidarietà e vicinanza, si sono recati presso la farmacia più vicina e hanno acquistato i farmaci prescritti alla donna e, in un adiacente esercizio commerciale, anche alcuni generi alimentari per assicurare a entrambi un pasto caldo per la serata. Una volta consegnato quanto acquistato, i militari dell’Arma hanno ricevuto sentimenti di profonda stima e gratitudine per il generoso gesto.

Redazione

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