Di Giuseppe Rubino – Segretario provinciale della FP della CISL
Si apprende dalla stampa che finalmente è stata fatta luce sul fenomeno dell’imboscamento del Personale Sanitario e di Supporto in Calabria, ancora una volta sull’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria calano definizioni inesatte, nonostante sia stato chiarito che i Dipendenti distratti dal compito istituzionale sono in tutto 15, precisando che il resto del Personale non risulta fisicamente idoneo a svolgere le mansioni cui era assegnato, si evidenzia una cifra shock di 340 Dipendenti.
Grossi numeri per colpire e destare interesse che poi si restringono concretamente a poche unità, la Funzione Pubblica della Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori non difende nessuno e aggiunge che anche quelle poche unità fuori posto rappresentano il fallimento della gestione sul bene più prezioso per l’ASP, le Risorse Umane, quelle Sanitarie in particolare.
È necessario esprimere valori esatti e non giova riparlare di 1.200 medici, mai esistiti, per buttare fango sull’Azienda martoriata e abbandonata dalla sua istituzione, meglio agire con cognizione di causa e riportare il numero esatto dei Dipendenti.
Nel Piano Integrato di Attività e Organizzazione 2024/2026, che è stato appena pubblicato, risulta ogni dettaglio del Personale in servizio e il numero esatto dei Medici, solo per esempio, è 527, meno della metà di quanti distrattamente indicati.
La FP della CISL non intende difendere nessuno se non i Lavoratori dell’ASP di Reggio, in particolare quelli che onorano la Professione ed erogano le prestazioni di cui ha bisogno l’Utenza di Riferimento, divulgando numeri e condizioni reali, interagendo sul piano istituzionale con la Direzione Strategica per ridurre lo spazio considerevole che ancora esiste tra l’attuale condizione e una normalità che l’Utenza merita ed ancora non ha, impegnandosi per creare condizioni di benessere organizzativo ed economico per i Lavoratori che sono le prime vittime del disservizio e spesso diventano vittime di ingiustificate aggressioni, con un’età media al di sopra della linea nazionale e limitazioni fisiche che riducono ed in alcuni casi impediscono una proficua operatività.
La FP della CISL continuerà nell’impegno finora profuso, evidenziando e denunciando discutibili posizioni che non sono assolutamente giustificate e fungono da pessimo esempio alla maggior parte dei Lavoratori.
