Addio Maria Fida Moro: “Adesso è il tempo della riflessione e della penitenza”
Di Vincenzo Speziali – Direzione Nazionale e Responsabile Regionale Calabria dell’UdC
Purtroppo è venuta a mancare la cara Senatrice Maria Fida Moro. Tutti, dico tutti, sempre tutti, non le hanno, mai riconosciuto la dignità di una persona veramente malata in base a una patologia oncologica. Solamente il Segretario Nazionale del mio Partito, ovvero l’Unione di Centro, cioè Lorenzo Cesa, assieme a me che gliela presentai, le siamo stati vicini sino alla fine. E a lei stessa, come al figlio Luca, mio amico e figlia del Presidente Aldo Moro, nonché destinatario delle strazianti lettere del Presidente stesso e testimone unico delle cattiverie a cui era destinata la sua mamma (e ne sono testimone, persino con chi la mia di madre si trova a discettare… sarebbe la persona che più l’ha fatta soffrire), sono vicino nella preghiera. Maria Fida stessa, che menzionò (in una punta di Porta a Porta con Francesco Cossiga e Giulio Andreotti) a me ignaro, inconsapevole, immeritato (tuttavia rispetto al Presidente, sempre devoto, e ogni giorno dalla sua [giusta!] parte) destinò parole autentiche, nel lontano Marzo 2003.
Cara Maria Fida e caro Luca, tutti noi siamo qui a inchinarci rispetto a voi e al vostro dolore, incominciando da me, testimone di una sequela di tante fandonie alle quali (notoriamente!) solamente Cesa ha fatto da scudo: mi auguro che i più, non si permettano lacrime da coccodrillo, bensì riflessione, costernazione e contrizione, cioè tutte all’insegna della penitenza, verso codesta indomita donna, madre, figlia, parlamentare, politica e cittadina.
Foto: ildubbio.news