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Alessandra Polimeno: “Mancano i dati per riaprire le scuole in sicurezza”

La riapertura delle scuole ha creato non poche polemiche a Bovalino, dove l’alto numero dei contagi e la scoperta di un’alunna positiva già il primo giorno di lezione hanno preoccupato e indignato una larga fetta dell’opinione pubblica. Per cercare di capire quale sia la situazione e comprendere le ragioni di chi sostiene che aprire sia stato un errore abbiamo ascoltato la capogruppo di Nuova Calabria Alessandra Polimeno.
Chi chiede che al momento le scuole non riaprano ritiene che la didattica in presenza e quella a distanza abbiano la stessa valenza educativa e sociale?
Non è assolutamente messo in discussione il momento prezioso e unico che i ragazzi trascorrono a scuola: l’incontro con i compagni, il confronto tra punti di vista differenti, la possibilità di conoscere ogni giorno qualcosa di nuovo e di sperimentare le proprie capacità. Ma, in periodo di pandemia, la scuola sta pagando le inadempienze di altri servizi, soprattutto del Trasporto Pubblico Locale da una parte e della Sanità pubblica dall’altra. Non è pertanto la scuola a essere un luogo poco sicuro, ma è quello che si trova all’esterno che rischia di farla diventare un focolaio di contagi, se non si rispettano le regole e non si effettuano screening. A tal proposito è interessante osservare il grafico della Fondazione GIMBE sull’aumento dei contagi da Covid-19, che sgombera il campo da un equivoco cavalcato da molti sul fatto che questa seconda ondata sarebbe nata dopo la “folle estate” di movida selvaggia e regole saltate. Dal grafico si evince che l’esplosione della seconda ondata inizia ai primi di ottobre, quindi sembra avere poco a che fare con l’estate. Piuttosto, se si considerano i giorni di incubazione, è più probabile che invece c’entrino la riapertura di scuole e il maggiore traffico di trasporti, ed è un’analisi sulla quale molti esperti ora sembrano convergere. Altro elemento negativo è l’apparente mancanza di monitoraggio ufficiale sulla diffusione dei contagi negli istituti e la confusione del fai da te presente in ogni Comune nel sistema di apertura/chiusura della scuola dell’infanzia, primaria e media. È vero che le decisioni devono essere assunte in base alla situazione di ogni territorio, ma è proprio su questo che manca chiarezza.
Attraverso quali strumenti si può avere questa chiarezza che chiedete come Nuova Calabria?
Vorremmo conoscere, e lo abbiamo ripetutamente chiesto al Sindaco, il bollettino giornaliero, e non settimanale, del nostro Comune sui dati relativi ai tamponi molecolari effettuati, sui tamponi antigenici, sui positivi e i guariti per avere chiara la curva del contagio sul territorio, dandone tempestiva comunicazione ai cittadini e che consideriamo un elemento fondamentale per valutare l’effetto di tutte le misure adottate per limitare i contagi sul territorio. La mancanza di una mappa giornaliera di questo tipo non consente di monitorare con attenzione l’andamento e garantire una sempre più efficace e trasparente comunicazione istituzionale. Senza contare che l’esatta conoscenza dell’andamento epidemiologico giornaliero consente poi la programmazione delle attività che più interessano la collettività. Sulla decisione relativa all’apertura delle scuole vorremmo conoscere quali sono i parametri considerati tra misure di sicurezza presenti negli istituti e all’esterno. Infatti il problema non è solo ciò che avviene in classe, ma quanto accade fuori con gli spostamenti e altre attività. Se tutti i protocolli di sicurezza vengono rispettati, il rischio di contagio diminuisce, ma questo non significa che gli studenti non possano contagiarsi perché, poi, usciti da scuola, si assembrano con altri amici e non usano la mascherina. Ecco perché, davanti a una curva del contagio che s’impenna ogni giorno di più e ospedali che si riempiono inesorabilmente, vorremmo capire quali elementi epidemiologici nel nostro Comune hanno consentito di ritenere sicuro riaprire le scuole e, soprattutto, in presenza di quali misure di prevenzione. Per poter riaprire in sicurezza le scuole è necessario, a nostro avviso, adottare idonee misure di prevenzione, come un monitoraggio specifico dei contagi nelle scuole, con la reale mappatura di tutti i positivi e dei loro contatti stretti posti in quarantena. Nell’Ordinanza che era in scadenza sabato c’era scritto chiaramente che “molti sono i nuclei famigliari nei quali risultano positivi soggetti frequentanti gli istituti scolastici presenti sul territorio comunale”. È indispensabile quindi avere un quadro estremamente chiaro, aggiornando quotidianamente i dati dei contagi che interessano la popolazione scolastica e disporre di un congruo numero di dispositivi utili a un veloce screening, come i tamponi rapidi, in caso di riscontro di soggetti positivi all’interno delle scuole. Da quanto ci è dato sapere tutto ciò non è al momento disponibile. Nei giorni scorsi é stato approvato e pubblicato sul sito della Città Metropolitana di Reggio Calabria il Piano per il Diritto allo studio relativo all’anno scolastico 2020/2021. Al Comune di Bovalino sono stati assegnati 35.351,39 Euro, dei quali 20.495,52 per interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli che limitano la frequenza della scuola. Abbiamo chiesto quindi al Sindaco che tali fondi vengano utilizzati per l’acquisto di test antigenici rapidi e per dispositivi di sicurezza per studenti e personale scolastico, finalizzati alla prevenzione del rischio contagio nelle scuole, scoprire eventuali contagi tra studenti e professori nel giro di pochi minuti, avere un’indagine epidemiologica ancora più veloce e accurata ed evitare la quarantena delle classi e la chiusura delle scuole. È così che l’apertura può avvenire in completa in sicurezza!

Trovate la replica del sindaco Vincenzo Maesano nell’articolo che potete leggere cliccando qui.

Foto: Enzo Lacopo

Anna Laura Tringali

Nata a Milano, ma solo per caso, nel 1989. Bovalinese doc con la passione per la lettura e le scarpe. Si laurea in Scienze della Comunicazione, curriculum editoria e giornalismo, nel 2012, e in metodi e linguaggi del giornalismo nel 2016. Non molto più tardi scopre che ama sì leggere e scrivere, ma che ama far leggere e scrivere gli altri e ne consegue una terza laurea che la fa diventare educatrice socio pedagogica. Dal 2020 è Garante delle persone con disabilità del Comune di Brancaleone. È inquadrata e metodica, stampa tutto in triplice copia. Ama le virgole e i punti e virgola, detesta i punti e la loro dannata pretesa di essere definitivi.

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