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Attualità

L’Affaire Fulvio Accurso finisce al Parlamento Europeo?

La riflessione è comparsa su il Riformista di ieri. Si tratta di un articolo di spalla, che bisogna andare a cercare nelle pagine interne del quotidiano diretto da Piero Sansonetti, ed è a firma Sabrina Pignedoli, non solo giornalista che ha contribuito a costruire l’inchiesta relativa all’infiltrazione della ‘ndrangheta in Emilia Romagna, ma anche parlamentare europea del Movimento 5 Stelle, in grado per questo di portare all’attenzione dell’intero Vecchio Continente le risorse e le criticità del Bel Paese.
Leggendola distrattamente, la vicenda riportata al suo interno ci è sembrata stranamente familiare. Pignedoli afferma in apertura di non voler in alcun modo far riferimento al protagonista della vicenda né al luogo in cui è avvenuta; ma la storia di un “presidente della sezione penale di un tribunale dove, in mancanza del presidente, ne ha anche assunto le funzioni”, che “durante la sua reggenza ha riorganizzato l’attività del tribunale” e “ha portato avanti un progetto, facendo lavorare i detenuti e pagando il materiale di tasca sua per ristrutturare gli uffici giudiziari” che, nonostante il proprio impegno, quando si è andati a elezioni per scegliere il nuovo presidente del tribunale, “non si aspettava di non ricevere nemmeno un voto dai membri del Consiglio Superiore della Magistratura”, a noi sembra avere davvero troppi punti in comune con quella di Fulvio Accurso che vi raccontavamo la scorsa settimana.
Possibile, ci siamo domandati, che la piccola denuncia di un piccolo giornale di provincia, relativa a una stortura che ci sembrava di essere gli unici ad aver notato, sia arrivata nientemeno che all’orecchio di una parlamentare europea?
Sembrerebbe proprio di sì. Sembrerebbe proprio che il nostro timido tentativo di realizzare un’informazione che possa gettare le basi per la costruzione di un futuro migliore per questa terra stia cominciando a dare piccoli frutti in tempi molto più brevi rispetto a quelli da noi immaginati.
Sembrerebbe, indipendentemente da quale sia stato lo strumento attraverso il quale Pignedoli ha appreso la notizia, che il sistema malato che evidenziavamo la scorsa settimana possa, in effetti, essere stato messo comunque sotto scacco e che la vigilanza da parte di persone che contano possa, a medio e lungo termine, far crollare un gigante che scopriamo oggi avere piedi d’argilla…

Foto: telemia.it

Oὐδείς

Oὐδείς (pronuncia üdéis) è il sostantivo con il quale Ulisse si presenta a Polifemo nell’Odissea di Omero, e significa “nessuno”. Grazie a questo semplice stratagemma, quando il re di Itaca acceca Polifemo per fuggire dalla sua grotta, il ciclope chiama in soccorso i suoi fratelli urlando che «Nessuno lo ha accecato!», non rendendosi tuttavia conto di aver appena agevolato la fuga dei suoi aggressori. Tornata alla ribalta grazie a uno splendido graphic novel di Carmine di Giandomenico, la denominazione Oὐδείς è stata “rubata” dal più misterioso dei nostri collaboratori, che si impegnerà a esporre a voi lettori punti di vista inediti o approfondimenti che nessuno, per l’appunto, ha fino a oggi avuto il coraggio di affrontare.

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