Di Massimo Pedullà
Astro di luce d’oro e d’argento
che all’ombra dello Scapparone
a indietreggiar ti cali,
alle spalle quell’altra a più fasci
nel voltarmi mi appare,
e ad arco, quel lembo
di terra bianca e di cielo chiude.
Pur io come arcobaleno
vorrei poter diventare,
e di te tutto colorare.
L’immagine tua e
quel tramonto immortalare,
e in eterno nella mia mente
custodire.
Le mie labbra sulle tue guance
poter posare,
e con le mie dita, le tue
e le ciglia poterti sfiorare,
è il senso che sui sensi prevale,
lasciando il cuore
in questo dolce patire.
Amare, adorare,
non è toccare o sfiorare,
è più pensare e sognare.
Foto di Carmine Verduci