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Costume e Società

“L’incanto del disegno”: l’evento che mette Locri sullo stesso piano di Parigi

Pensieri, parole, opere… e opinioni


Edil Merici

Sabato pomeriggio ho partecipato attivamente all’inaugurazione de L’incanto del disegno, mostra promossa da Gruppo di Azione Locale Terre Locridee e curata da professore Giuseppe Giglio che ripercorre cinque secoli di storia dell’arte attraverso i disegni preparatori di opere senza tempo.
Nei giorni precedenti l’inaugurazione il presidente del GAL Francesco Macrì ha più volte colto l’occasione di sottolineare che la mostra, visitabile al secondo piano del Palazzo della Cultura di Locri fino al prossimo 20 gennaio, costruisca un unicum in Europa e, facendo una rapida ricerca sulla rete, è facile scoprire che, effettivamente, nessuna esposizione d’arte abbia mai raccolto un numero così elevato di bozzetti (80) di grandi artisti in un unico evento nel Vecchio Continente. Questo dato, da solo, dovrebbe far comprendere quanto grande sia la portata del progetto messo in campo dal GAL e quanto ghiotta sia l’opportunità, non solo per gli addetti ai lavori e gli appassionati, di poter ammirare questi capolavori senza fama nel cuore di un territorio periferico come il nostro.
L’opportunità che viene data alla Locride di accedere a un prezzo irrisorio a un’esposizione che, per natura e impostazione, avrebbe trovato la sua naturale collocazione tra le stanze di un museo di fama internazionale (come potrebbero essere la Galleria Borghese di Roma, gli Uffizi di Firenze, la Pinacoteca di Brera di Milano, ma anche il d’Orsay di Parigi o la National Gallery di Londra) è qualcosa di così epocale da non sembrare vero e a cui, al netto della nutrita partecipazione alla cerimonia del taglio del nastro di sabato, non sono certo il territorio sia pronto. Da profano della storia dell’arte (ma da amante dei musei) non perderei mai l’occasione di visitare un’esposizione di questo tipo e, onestamente, mi aspetto che da qui a gennaio, al Palazzo della Cultura ci sia un tale via vai di persone e scolaresche da far prendere seriamente in considerazione all’Amministrazione Comunale di dover rifare la pavimentazione.
“L’intenso respiro di bellezza” con il quale il sindaco di Locri Giuseppe Fontana ha definito la mostra durante la cerimonia inaugurale conferma la gestione illuminata dell’Amministrazione e, soprattutto che la Locride abbia tutte le capacità non solo di sognare in grande, ma anche di poter realizzare le cose con concretezza (a riprova che la candidatura del territorio a Capitale della Cultura 2025 da parte del GAL non era un divertissement). Se questa capacità organizzativa possa risultare addirittura troppo visionaria solo il tempo potrà dircelo. Intanto rimane il dato partecipativo all’inaugurazione che, ribadisco, è stato più che lusinghiero ma mai quanto lo sarebbe stato (ovviamente in maniera proporzionale) in una qualunque capitale europea, dove la cerimonia avrebbe oltretutto goduto di una campagna di stampa che alle nostra latitudini, ahimè, è stata piuttosto deficitaria.
L’auspicio, dunque, è che, adesso che sono giunte le prime conferme, i colleghi della stampa possano continuare a tenere alta l’attenzione su questo evento epocale, che appassionati e curiosi vengano da tutta Italia (e, perché no, da tutta Europa) e che gli insegnanti delle scuole dimostrino la giusta sensibilità al tema da non far perdere ai propri studenti l’opportunità di visitare (mi dicono persino ai prezzo agevolato) una mostra che difficilmente potranno rivedere nell’intero arco della propria vita.
Abbiamo tempo fino al 20 gennaio per coronare l’enorme sforzo messo in campo dagli organizzatori per realizzare tutto, dimostrare di riconoscere un’occasione unica quando ci viene calata dall’alto e, soprattuto, di meritare davvero il cambiamento che da troppo tempo sogniamo.
Non perdiamo l’occasione di farci incantare dal disegno.


GRF

Jacopo Giuca

Nato a Novara in una buia e tempestosa notte del giugno del 1989, ha trascorso la sua infanzia in Piemonte sentendo di dover fare ritorno al meridione dei suoi avi. Laureatosi in filosofia e comunicazione, ha trovato l’occasione di lasciarsi il nord alle spalle quando ha conosciuto la sua compagna, di Locri, alla volta del quale sono partiti in una altra notte buia e tempestosa, questa volta di novembre, nel 2014. Qui ha declinato la sua preparazione nella carriera giornalistica ed è sempre qui che sogna di trascorrere la vecchiaia scrivendo libri al cospetto del mare.

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