Locri Epizefiri e la “prostituzione sacra”
Di Maria Lourdes Marmo
Locri Epizefiri è una colonia greca sulla costa del Mar Ionio, fondata attorno alla metà del VII secolo a.C. e caratterizzata da un’importante costituzione politica basata su nobiltà, economia e arte. Il culto di questa polis è legato al rapporto con Persefone e Afrodite: la prima esprime una connessione con la fertilità e la prosperità della terra; la seconda è la dea dell’amore, associata, nel mondo locrese, al rito della prostituzione sacra, usanza religiosa che può ravvivare la terra secolare e mantenere un equilibrio con il divino.
Si trattava di un’offerta fatta da donne consacrate, le ierodule, venivaesercitata in un santuario e come una vera e propria forma di prostituzione, richiedeva un pagamento attraverso il quale si poteva procedere con la costruzione di templi consacrati agli dei, molto ricchi e frequentatissimi da marinai e commercianti in quanto spesso situati in posizione strategica lungo le rotte commerciali. Proprio per le enormi ricchezze che questi templi spesso contenevano erano anche oggetto di attacchi e razzie da parte di popoli nemici.
Tornando alla pratica della prostituzione sacra si diffuse gradualmente in tutto il Mediterraneo, ma non aveva un sistema universale: il fine principale consisteva nel rendere omaggio alla divinità attraverso dei rapporti sessuali, ma poteva essere adibita anche all’acquisizione di denaro da portare come dote quando le giovani si sarebbero unite in matrimonio.
La presenza di tale usanza è stata provata in due modi, contraddittori fra loro: alcuni affermano che questa pratica fosse messa in atto per espiare una colpa; altri ci dicono che le vergini siano state sacrificate attraverso la prostituzione per garantire alla popolazione locrese delle vittorie in campo bellico.
Resta il fatto che la prostituzione sacra guadagno un consenso importante nella società locrese, nonostante fosse un’espressione sessuale basata sull’accettazione del denaro: il denaro, del resto, faceva ruotare l’economia della polis e il concetto di sacro giustificava l’atto. Le donne diventano protagoniste di questo potere sacro, occupando una posizione di prestigio, in quanto si riteneva che dipendesse proprio da loro la fertilità della terra.
Le donne che prestavano servizio nei templi di queste divinità avevano, nella maggior parte dei casi, una buona considerazione, vista la loro funzione sacra. Da fonti antiche sappiamo che contrarre matrimonio con una di queste donne era considerato un fattore di prestigio, soprattutto perché molte di loro, durante il servizio, si arricchivano notevolmente.
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