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Attualità

Una nuova solidarietà

Pensieri, parole, opere… e opinioni

È vero, lo spazio di oggi avremmo dovuto dedicarlo a un’analisi dettagliata della nuova Giunta Regionale e alle previsioni che le scelte operate dal Presidente Roberto Occhiuto ci permettono di fare per il futuro politico della nostra terra. Ma il nostro irrefrenabile desiderio di raccontarvi la Calabria positiva, quella terra dal gran cuore che quotidianamente ci fa commuovere, ci impedisce di far passare sotto silenzio il fatto che quella appena trascorsa sia stata la settimana della solidarietà.
Il riferimento, ovviamente, è alla storia, struggente e suo modo bellissima, del passaparola solidale attivatosi in favore della famiglia Cirillo di Siderno, al cui piccolissimo figlio è stato diagnosticato un tumore al cervello che sta venendo adesso trattato, grazie anche al generosissimo contributo di tutta la Locride, dai migliori esperti dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma. A questa storia, le interazioni alla notizia lo dimostrano, ci siamo affezionati tutti e, indipendentemente dalla possibilità di dare un aiuto concreto a questa famiglia discreta e dignitosissima, non c’è stato lettore che non abbia manifestato la volontà di attivare amici e parenti su Roma che potessero in qualche modo agevolare i Cirillo, o anche solo che non abbia rivolto una preghiera affinché questa vicenda si possa concludere per il meglio e queste persone possano trascorrere il Natale sereno che meritano.
Ma a rendere gli scorsi sette giorni la settimana della solidarietà ci ha pensato anche la 5ª giornata mondiale dei poveri indetta da Papa Francesco, accolta dalla Diocesi di Locri – Gerace con vero spirito missionario, tanto da aver fatto scegliere a Monsignor Francesco Oliva proprio il 13 novembre per l’attivazione dei nuovi servizi che la Caritas Diocesana offrirà ai bisognosi della Locride. L’inaugurazione del punto di ascolto medico e di due dormitori a cui ho potuto personalmente assistere nella mattinata di sabato, fortunata parentesi baciata dal sole in una settimana per il resto a dir poco uggiosa, ha rappresentato il coronamento di un impegno che gli oltre 400 volontari della nostra Caritas mettono quotidianamente in campo per il prossimo, muovendosi freneticamente dietro le quinte di una società che, è stato detto anche durante la conferenza stampa tenutasi subito dopo, tende a ignorare quali e quanto grandi siano le esigenze del prossimo. La Locride, è stato affermato in quella sede, è uno dei territori più poveri d’Italia, un dato del quale siamo tutti consapevoli ma sul quale non ci soffermiamo abbastanza e del quale, certamente, non riusciamo a comprendere tutte le implicazioni. Il reddito pro capite più basso d’Italia, infatti, non si traduce semplicemente in un inferiore potere d’acquisto rispetto a quello dei residenti degli altri territori ma, per come detto dalla vicedirettrice della Caritas Maria Antonietta Pelle, in almeno 5.758 assistiti continuativi che, detto rudemente, si alzano la mattina senza sapere se riusciranno a mangiare a pranzo. Ecco, allora, che il servizio reso dalla Caritas diocesana diventa preziosissimo e che la volontà di aggiungere, come detto da Monsignor Oliva, al servizio di distribuzione alimentare anche altri servizi che possano ampliare e migliorare la condivisione (non solo di beni) tra le persone, diviene un valore aggiunto, in grado di arricchire moralmente e spiritualmente un’intera comunità.
In questo stesso filone voglio inserire anche l’apertura del Centro Famiglie dell’Ambito Territoriale di Caulonia, inaugurato venerdì 5 novembre a Focà grazie all’impegno dell’Amministrazione Comunale guidata da Caterina Belcastro, e in grado di divenire un punto di riferimento per tutte le famiglie in difficoltà e per le donne vittime di abusi. Una realtà sociale che migliora con la sua sola presenza la qualità della vita dei residenti e che promette di divenire un luogo di supporto e aiuto per tutte quelle persone che fino ad oggi non avevano una stella polare da seguire per cercare di risolvere le proprie difficoltà. Se non è solidarietà (istituzionale) questa…
Queste due inaugurazioni e l’abbraccio ai Cirillo sono, a mio modesto avviso, la dimostrazione che almeno la Locride stia davvero uscendo migliore dalla pandemia, che le difficoltà cui abbiamo dovuto fare fronte nell’ultimo anno e mezzo ci hanno posto dinanzi a problemi inediti (l’aumento delle violenze domestiche, l’aumento dei poveri, nuovi ostacoli nel ricevere delle cure…), che hanno imposto l’adozione di nuove strumenti di welfare per rispondere alle esigenze delle persone in difficoltà e che ci hanno fatto raggiungere un nuovo grado di empatia nei confronti del prossimo. Una nuova prospettiva che non sarà (purtroppo) risolutiva dei mille problemi che il nostro territorio ancora soffre, ma che costituisce l’imbocco di un nuovo cammino che, se saremo bravi a seguirlo, ci porterà verso un domani più sereno.

Foto: voglioviverecosi.com

Jacopo Giuca

Nato a Novara in una buia e tempestosa notte del giugno del 1989, ha trascorso la sua infanzia in Piemonte sentendo di dover fare ritorno al meridione dei suoi avi. Laureatosi in filosofia e comunicazione, ha trovato l’occasione di lasciarsi il nord alle spalle quando ha conosciuto la sua compagna, di Locri, alla volta del quale sono partiti in una altra notte buia e tempestosa, questa volta di novembre, nel 2014. Qui ha declinato la sua preparazione nella carriera giornalistica ed è sempre qui che sogna di trascorrere la vecchiaia scrivendo libri al cospetto del mare.

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