ADVST
Costume e Società

Carnevale: l’aggregatore sociale che dimostra che la Locride non ha perso la voglia di sognare

Pensieri, parole, opere… e opinioni


Edil Merici

La pandemia ci ha lasciato un’eredità inaspettata: la voglia sfrenata di festeggiare il carnevale. La tradizionale festa pre quaresimale, particolarmente sentita al centro nord grazie alla sua tradizione di maschere e carri allegorici pittoreschi, è divenuta un appuntamento molto atteso anche nella Locride (ma potremmo facilmente estendere il discorso all’intera regione) con manifestazioni e attività (pensate non solo per intrattenere i più piccoli) istituzionalizzate e in grado di concorrere degnamente con quelle pensate per il Natale. Dimenticati il rituale famigliare del “porco”, i racconti attorno al braciere e la farsa carnascialesca, che comunque restano un caposaldo affettivo ben radicato nelle memorie della Generazione Silenziosa e dei Boomer, si fa strada un divertimento 2.0 fatto di spettacoli itineranti, raduni studenteschi e sfilate intercomunali, tutte rigorosamente pubblicizzate via social e in grado di dimostrare quanto le persone, anche in un periodo di difficoltà sociale ed economica come quello che stiamo attraversando, abbiano un bisogno fisiologico di divertirsi.
Dando il merito al Comune di Ardore di essere stato l’antesignano di questa nuova tradizione carnevalesca, con una sfilata allegorica organizzata prima del periodo di sospensione imposto dal Covid-19, la stasi vissuta tra il 2020 e il 2021 e i timori che hanno imposto alle Amministrazioni e alle associazioni di agire con il “freno a mano tirato” nel 2022 hanno fatto salire una sorta di febbre da intrattenimento godereccio che è deflagrata proprio in queste miti giornate di fine febbraio, mettendo degnamente a tacere tutti i musoni che, durante l’estate, avevano parlato di un comprensorio che offriva poco svago e troppa cultura.
La già citata Ardore, Locri, Sant’Ilario, Siderno, ma anche tanti altri paesi che non elenco solo per esigenze di spazio, hanno voluto, senza soluzione di continuità, proporre programmi di intrattenimento ricchissimi, che hanno visto il coinvolgimento di persone di tutte le età e di artisti provenienti da ogni parte del Paese, in cui a farla da padrona sono state la creatività e la cartapesta, oltre ovviamente alle chilate di coriandoli festosamente sparse sui selciati delle piazze e delle strade da bambini con sorrisi larghi come non ne vedevamo ormai da anni. Una gioia per gli occhi e per il morale dettata soprattutto dal grande senso di comunità che traspare delle iniziative ancora in corso (e che giungeranno all’apice nell’attesa giornata di martedì grasso), che fanno pensare alla possibilità rendere la manifestazione un appuntamento da ripetersi negli anni magari istituzionalizzando persino un gemellaggio con chi di carnevale ne sa più di noi (come annunciato ad esempio dal comune di Diamante, che ha avviato le pratiche per un collaborazione a doppio filo con Viareggio).
Penso sia a ancora prematuro dare un giudizio di merito alle iniziative proposte dai diversi comuni del comprensorio e, soprattutto, provare a intuire quale sarà la direzione imboccata dalla manifestazione in vista dei prossimi anni, ma non è invece prematuro complimentarsi con l’iniziativa e spronare gli organizzatori a continuare a lavorare in questa direzione, in grado di dimostrare quanto la Locride sia un territorio vivo e, soprattutto, di stimolare un’aggregazione sociale di cui per troppo tempo abbiamo difettato.
Chissà che anche il carnevale (magari accostando le belle tradizioni calabresi alle nuove forme di divertimento) non diventi anch’esso il nuovo marcatore identitario di un territorio che non ha perso la voglia di sognare.


GRF

Jacopo Giuca

Nato a Novara in una buia e tempestosa notte del giugno del 1989, ha trascorso la sua infanzia in Piemonte sentendo di dover fare ritorno al meridione dei suoi avi. Laureatosi in filosofia e comunicazione, ha trovato l’occasione di lasciarsi il nord alle spalle quando ha conosciuto la sua compagna, di Locri, alla volta del quale sono partiti in una altra notte buia e tempestosa, questa volta di novembre, nel 2014. Qui ha declinato la sua preparazione nella carriera giornalistica ed è sempre qui che sogna di trascorrere la vecchiaia scrivendo libri al cospetto del mare.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button